Bio-Sketch

Sono nata nel secolo scorso sopra a un vulcano spento, a Gattinara. Oltre a includere un’allusione ai gatti (per i quali infatti stravedo), mi diverte precisare che il nome del paese alla cui anagrafe sono registrata, e dove non ho mai vissuto, solleva uno sciame di suggestioni: città del cardinale Mercurino, cancelliere dell’imperatore Carlo V, Gattinara dà il nome a un sontuoso vino (il preferito da Mario Soldati), elogiato fin dal Cinquecento, epoca in cui il rapporto tra sapere e sapore era ben fecondo. Chissà che non sia per via di quel genius loci se da adulta mi sono appassionata ai rapporti tra arte e letteratura, proprio quelli tanto ben espressi nella grande modernità cinque-secentesca.

Signaturae fatali e semiserie a parte, il mio amore per il visivo – e per la pittura soprattutto – risale all’infanzia e si è presto intrecciato con il gusto per lettere & parole. 

Dopo la Maturità Classica, sono andata a studiare a Parma e, incontrando Marzio Pieri, allora direttore del Centro Studi Archivio Barocco, ho trovato un contesto congeniale alla mia attitudine alla trasversalità.

Tornata in Piemonte dopo la laurea in Lettere moderne, e senza interrompere fino al 2003 la collaborazione con l’Università di Parma come Cultore della materia, dal 1998 ho iniziato a lavorare nel settore della promozione turistica e della divulgazione a Vercelli e dintorni, appassionandomi al mestiere di guida, che – occasionalmente – svolgo tuttora su ingaggio di associazioni e gruppi di privati per mostre e viaggi culturali.

Vivo a Torino dal 2001, città in cui mi sono trasferita dopo aver vinto un concorso di Dottorato di ricerca, che ho svolto sotto la guida di Marziano Guglielminetti. All’Università di Torino ho lavorato con vari incarichi fino all’autunno del 2008, poi sono diventata – come pomposamente dicono i giornalisti (ah, dal 2002 son iscritta all’Ordine come Pubblicista) – «imprenditrice di me stessa», lavorando da libera professionista come esperta e consulente di enti pubblici e privati e iniziando al contempo un nuovo filone professionale nell’editoria. Ho collaborato – tra gli altri – per dieci anni con Nino Aragno Editore. Dal 2008 collaboro come redattrice ed editor con la società editrice Allemandi e con «Il Giornale dell’Arte».

Oggi continuo a fare la conferenziera, la redattrice, ogni tanto la guida e – su tutto – a essere una studiosa (ma quello è un habitus, non un mestiere) e una amante accanita dell’intelligenza naturale, analogica e artigianale.

Bio-Sketch

Sono nata nel secolo scorso sopra a un vulcano spento, a Gattinara. Oltre a includere un’allusione ai gatti (per i quali infatti stravedo), mi diverte precisare che il nome del paese alla cui anagrafe sono registrata, e dove non ho mai vissuto, solleva uno sciame di suggestioni: città del cardinale Mercurino, cancelliere dell’imperatore Carlo V, Gattinara dà il nome a un sontuoso vino (il preferito da Mario Soldati), elogiato fin dal Cinquecento, epoca in cui il rapporto tra sapere e sapore era ben fecondo. Chissà che non sia per via di quel genius loci se da adulta mi sono appassionata ai rapporti tra arte e letteratura, proprio quelli tanto ben espressi nella grande modernità cinque-secentesca.

 

Signaturae fatali e semiserie a parte, il mio amore per il visivo – e per la pittura soprattutto – risale all’infanzia e si è presto intrecciato con il gusto per lettere & parole. 

 

Dopo la Maturità Classica, sono andata a studiare a Parma e, incontrando Marzio Pieri, allora direttore del Centro Studi Archivio Barocco, ho trovato un contesto congeniale alla mia attitudine alla trasversalità.

 

Tornata in Piemonte dopo la laurea in Lettere moderne, e senza interrompere fino al 2003 la collaborazione con l’Università di Parma come Cultore della materia, dal 1998 ho iniziato a lavorare nel settore della promozione turistica e della divulgazione a Vercelli e dintorni, appassionandomi al mestiere di guida, che – occasionalmente – svolgo tuttora su ingaggio di associazioni e gruppi di privati per mostre e viaggi culturali.

 

Vivo a Torino dal 2001, città in cui mi sono trasferita dopo aver vinto un concorso di Dottorato di ricerca, che ho svolto sotto la guida di Marziano Guglielminetti. All’Università di Torino ho lavorato con vari incarichi fino all’autunno del 2008, poi sono diventata – come pomposamente dicono i giornalisti (ah, dal 2002 son iscritta all’Ordine come Pubblicista) – «imprenditrice di me stessa», lavorando da libera professionista come esperta e consulente di enti pubblici e privati e iniziando al contempo un nuovo filone professionale nell’editoria. Ho collaborato – tra gli altri – per dieci anni con Nino Aragno Editore. Dal 2008 collaboro come redattrice ed editor con la società editrice Allemandi e con «Il Giornale dell’Arte».

 

Oggi continuo a fare la conferenziera, la redattrice, ogni tanto la guida e – su tutto – a essere una studiosa (ma quello è un habitus, non un mestiere) e una amante accanita dell’intelligenza naturale, analogica e artigianale.

Bio-Sketch

Sono nata nel secolo scorso sopra a un vulcano spento, a Gattinara. Oltre a includere un’allusione ai gatti (per i quali infatti stravedo), mi diverte precisare che il nome del paese alla cui anagrafe sono registrata, e dove non ho mai vissuto, solleva uno sciame di suggestioni: città del cardinale Mercurino, cancelliere dell’imperatore Carlo V, Gattinara dà il nome a un sontuoso vino (il preferito da Mario Soldati), elogiato fin dal Cinquecento, epoca in cui il rapporto tra sapere e sapore era ben fecondo. Chissà che non sia per via di quel genius loci se da adulta mi sono appassionata ai rapporti tra arte e letteratura, proprio quelli tanto ben espressi nella grande modernità cinque-secentesca.

 

Signaturae fatali e semiserie a parte, il mio amore per il visivo – e per la pittura soprattutto – risale all’infanzia e si è presto intrecciato con il gusto per lettere & parole. 

 

Dopo la Maturità Classica, sono andata a studiare a Parma e, incontrando Marzio Pieri, allora direttore del Centro Studi Archivio Barocco, ho trovato un contesto congeniale alla mia attitudine alla trasversalità.

 

Tornata in Piemonte dopo la laurea in Lettere moderne, e senza interrompere fino al 2003 la collaborazione con l’Università di Parma come Cultore della materia, dal 1998 ho iniziato a lavorare nel settore della promozione turistica e della divulgazione a Vercelli e dintorni, appassionandomi al mestiere di guida, che – occasionalmente – svolgo tuttora su ingaggio di associazioni e gruppi di privati per mostre e viaggi culturali.

 

Vivo a Torino dal 2001, città in cui mi sono trasferita dopo aver vinto un concorso di Dottorato di ricerca, che ho svolto sotto la guida di Marziano Guglielminetti. All’Università di Torino ho lavorato con vari incarichi fino all’autunno del 2008, poi sono diventata – come pomposamente dicono i giornalisti (ah, dal 2002 son iscritta all’Ordine come Pubblicista) – «imprenditrice di me stessa», lavorando da libera professionista come esperta e consulente di enti pubblici e privati e iniziando al contempo un nuovo filone professionale nell’editoria. Ho collaborato – tra gli altri – per dieci anni con Nino Aragno Editore. Dal 2008 collaboro come redattrice ed editor con la società editrice Allemandi e con «Il Giornale dell’Arte».

 

Oggi continuo a fare la conferenziera, la redattrice, ogni tanto la guida e – su tutto – a essere una studiosa (ma quello è un habitus, non un mestiere) e una amante accanita dell’intelligenza naturale, analogica e artigianale.